Sembra
felice, Stefano Barotti. Lo incontro sul lungomare di Laigueglia, borgo della
riviera ligure di ponente annoverato tra i più belli d’Italia, poco prima del
suo showcase, in cui presenterà alcuni brani tratti dal suo nuovo disco, Pensieri Verticali. Una performance,
quella a cui assisteremo, di una trentina di minuti in tutto, decisamente
troppo pochi, non solo per chi ha già imparato ad amare le sue canzoni, ma
anche per chi ancora non conosce le sue grandi qualità di musicista e
cantautore. In un tardo pomeriggio assolato, è seduto accanto a me, il tavolino
di un bar all’aperto a fare da backstage, ed ha appena percorso più di duecento
chilometri, per arrivare fin qui dalla sua Toscana. Ha un viso dolce e niente
affatto stanco: “Cosa vuoi che siano per un musicista due ore e mezza di strada
- scherza, mentre sorseggia un buon bicchiere di vino – praticamente come
andare a suonare dietro casa”. Racconta qualcosa di sé, del disco che sembra
andare bene, dei prossimi concerti: “non molti – il volto si schiude in un
sorriso che la barba non riesce a smorzare - perché tra poco divento babbo e
allora devo stare fermo per forza per un po’…”.