Tuesday, April 08, 2008

FIGLIOLANZA


Il cielo è grigio stamani, sembra autunno invece che aprile.
Smonto dalla guardia in ospedale. E' stata dura questa notte, c'è stato da combattere laggiù.
Il freddo mi avvolge. Il gelo dell'aria, quello della sofferenza che ho incontrato, quello - soprattutto - delle miserie di me stesso, che a volte mi attanagliano senza pietà.

Vado a trovare Don Giussani al Monumentale.
Hanno traslato il suo corpo in una nuova cappellina, più bella, al centro del cimitero.
Ed io, da quando Chiara è partita, dovevo tornare anche qui.
Colei che mi è sempre stata madre ha raggiunto colui che negli anni è diventato come un padre.
Ed ora la figliolanza è completa.
Dentro di essa mi sembra di ritrovare la pace che a volte non ho.
Quella pace pronta a dileguarsi all'improvviso, quando la durezza del mio cuore prende il sopravvento.
Eppure sto imparando a riconoscerTi sempre più, ad andare al di là della piaga, dentro quel grido misterioso che hai emesso in croce - "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?" - che ha spalancato l'umanità all'Amore infinito.
E sto imparando ad abbandonare in Te tutto quel freddo, per incontrarTi in ogni fratello che mi si para innanzi, in quell'avventura sempre nuova e affascinante che è l'attimo presente della vita.
Così - forse oggi più di ieri - mi appaiono più vere quelle parole di Chiara, che sempre mi hanno affascinato:

"Ogni volta che il tuo cuore dispera
e tu continui a sorridere e a parlare di speranza agli altri,

Ogni volta che senti la morte nell'anima
e tu continui a sorridere e a parlare agli altri di vita,

Ogni volta che ti senti peccato
e tu continui a sorridere e a parlare di amore agli altri
e ad amare concretamente,

Ogni volta che sei circondato da oscurità totale
e tu continui a sorridere e a parlare di luce agli altri,

Ti sembrerà di recitare una commedia,
di non vivere nella verità.

Ricordati che questa è la commedia divina,
è l'Ideale allo stato puro,
è essere Gesù Abbandonato"

(Chiara Lubich)

Me ne vado via sollevato, accarezzando la tomba del Don Gius.
Il miracolo si è compiuto, il cuore si è scaldato, ed anche oggi le nebbie della mente si sono come dileguate.
Mentre scrivo queste righe sul blog, mi domando se sia il luogo a cui esse debbano essere davvero destinate. Ma se questo, come accade sempre più, è divenuto il diario dell'anima mia, allora le lascio cadere proprio qui.
Faranno scappare qualcuno forse, ma non importa.
Spero possano far compagnia ad altri, invece.
A chi, come me, corre dietro a un desiderio.
Quello d'incontrare la Bellezza nella propria vita.

8 comments:

Paolo Vites said...

grazie, come sempre

un gran bell'articolo su chiara sul nuovo tracce

Fausto Leali said...

L'ho letto: bello davvero.

Il Grillo Cantante said...

siamo compagni di strada fratello!
a presto, un abbraccio
sr

Fausto Leali said...

grazie amici !
continuiamo insieme quest'affascinante avventura "on the road"....

factum said...

Ho letto un paio di volte, grazie.
Il Giuss mi ha insegnato lo stupore per la vita, e chi se ne era accorto prima...
L'altro giorno un cantante in tv diceva che si fa fatica nel tempo a produrre dei pezzi belli proprio perchè manca lo stupore, si segue più la perfezione della musica e lo stupore si perde per strada.

gaddhura said...

Bellissimo.
Grazie

Giò said...

Caro Fausto... per adesso leggo i tuoi bellissimi post.... per scrivere beh, non lo so, un po' di nubi devono ancora passare, ma finchè non c'è vento....

Fausto Leali said...

Il vento soffia ancora, Giò, e con Chiara lassù anche più di prima.
Lasciati portare via e salirai al di sopra delle nubi!
Un abbraccio