Thursday, January 02, 2014

NOCC DE CAPUDANN

"Non sto da una parte o dall'altra. Il mio cuore é con le vittime"
(Johnny Cash)

Hello, Hank. Te ne sei andato solo da poche ore, eppure sono più di sessant'anni, ormai. Doveva essere proprio così, quella notte che ti ha portato via a capodanno. Un'auto che corre, strade buie, freddo nelle ossa, ogni tanto una stazione di servizio, chiusa o abbandonata. Ed un cuore che all'improvviso cede, ferito dal troppo dolore urlato dentro alle tue canzoni. Percorro la mia highway 61, svogliato e stanco. Solo. Non c'è più nessuno ormai, il veglione é passato da un pezzo e non c'è più traccia di vita e di baldoria. Eppure ci dev'essere ancora un sacco di gente che soffre laggiù, nascosta nel silenzio. There's a whole lot of people suffering tonight. From the disease of conceit.
Continuo a guidare. Mi aspettano quelle vie di rock'n'roll, laggiù in fondo alla strada, che sono sempre queste strane corsie d'ospedale. Non conosco ancora il dolore e il desiderio disatteso che attende d'incontrarmi senza pietà. Sofferenza, dubbio e angoscia, misti a condivisione e tenerezza, impegno e sacrificio. Ma anche cattiveria, ipocrisia ed errore. E mille aggettivi per descrivere la stessa cosa. Un'umanità angosciata, tradita, abbandonata. Proprio come l'Uomo dei dolori, in quel suo grido assurdo. Lassù sulla croce: "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?".

Ascolto musica stanotte, quella di Hank Williams o di Townes Van Zandt. Ascolto storie. Quelle di chi se ne é andato come un'umbria, la nocc de capudann ed ha bussato alle porte del paradiso. E di tutti gli altri, quelli che hanno cantato e suonato come fuorilegge, e che per essere tali hanno dovuto saper essere onesti. Ho voglia di stare con loro questa sera. Con gli ultimi, coi derelitti e coi diseredati. E provare a scaldare il loro cuore, solo per sentirlo così simile al mio, ferito in tutte le sue contraddizioni. Sai, Hank, non é mica vero che non usciremo mai vivi da questo mondo, come hai cantato nella tua ultima canzone. Ti sei sbagliato, questa volta, amico, anche se spero che le tue ferite siano state finalmente lenite. E' vero, invece, che c'è un Amore che non ci farà mai morire perché ci precede: "Noi amiamo perché egli ci ha amato per primo" (1 Gv 4,19).
E' questa la buona notizia, grazie a Dio.
Quella che rende nuovo anche quest'anno vecchio già iniziato.