Monday, June 01, 2015

LOVE NEEDS A HEART



C’è un uomo sul palco, la chitarra a tracolla, i capelli ingrigiti dal tempo e una mano sul cuore. Ha voglia di dire thank you, e grazie, mille grazie. In questa splendida cornice che stasera è il teatro di Como. In questa, che, per una volta, non è “just another town along the road”, ma una “città per cantare”. Non può conoscerli, quell’uomo, i mille cuori che stanno davanti a lui. Con le loro mille storie, le loro ferite e il desiderio di felicità che le accomuna. Non può conoscerle, ma le attraversa con le sue canzoni. E stringe mani, saluta quelli che può. Le storie che sono arrivate fin sotto il palco, alla fine dello show, che proprio seduti non si può continuare a restare.
Lassù in cima, un altro ragazzo lo osserva. Si è fatto grande, ormai. E’ diventato uomo ed è invecchiato, i capelli si sono ingrigiti anche a lui. Ha cantato, col suo cuore, tutte le canzoni, per tutta la sera. Quel ragazzo, che aveva conosciuto l’uomo sul palco così tanto tempo fa. Diciott’anni o poco più, un disco che arriva a casa con un amico, che ha il suo regalo di Natale da donare. Tony, che ogni volta che veniva con un disco nuovo era un orizzonte infinito che si spalancava. Quell’anno era arrivato con “For Everyman” e il ragazzo aveva scoperto Jackson Browne per non lasciarlo più. Poi Tony si era ammalato, sindrome da immunodeficienza acquisita, l’avevano chiamata. AIDS, una malattia tutta da scoprire, un cammino verso il calvario ancora da percorrere per la medicina. E così, di lì a poco, Tony se ne era andato via, la sua vita spezzata come quella di tanti altri. Lasciando la sua storia e i suoi dischi a quel vecchio ragazzo, che ora ha i capelli grigi ma il cuore ancora tutto intero. (...)

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