Play me something sweet / something strong
That will not break or bend /something that could carry me along
On days when friends can't even help a friend
Let the song inside you / Rise and grow and then
Play me something sweet / And your sweet song
Will help me smile again
(Jono Manson)
Forse potrei anche smetterla di comprare riviste o di navigare in lungo e in largo nella rete, nel tentativo di riuscire a masticare un po' di più quella strana lingua (morta, a parere di alcuni) del nostro rock'n'roll. In fondo mi basta seguire le dritte dei miei bravi spacciatori, quei mentori dietro ai quali conviene sempre andare perché é difficile che non ti dicano i luoghi giusti dove sia conveniente parcheggiare. Uno bazzica le rive del fiume rosso, un altro ama i vinili come me ed altri due si nascondono dietro il buon vino, ma sono sempre stati fondamentalmente dei discografici per passione. Insomma, avete capito di chi parlo e poi basta cliccare sopra i loro blog per capire di che stoffa stiamo parlando.
Tant'é, sta di fatto che grazie ai consigli di costoro, tre cd sono finiti nel lettore di quella scassatissima macchina che ogni giorno mi porta avanti e indietro lungo le strade di questa noiosissima pianura padana e non ne vogliono proprio più sapere di uscire. Che poi l'esercizio di per sé - quello dell'ascolto ripetuto - é pure rischioso, perché quando un disco piace troppo, sarebbe buona cosa ascoltarselo anche un po' di meno, per non trovarsi poi alle prese con quei simpatici sintomi vagali tipo nausea, capogiri e via discorrendo.
Comunque sia,



Insomma, ho deciso che queste canzoni me le porterò per strada ancora per un po', almeno fino ad un attimo prima che mi vengano pericolosamente a noia e in attesa, naturalmente, delle prossime dritte. A patto che si sblocchi il lettore cd dell'auto perché l'iPod, c'é poco da fare, proprio non riesco a sopportarlo...