Ho visto un uomo, l'ho visto andare via. Nella mestizia e nel silenzio. L'ho visto attraversare con fatica i campi di zizzania, che, semi infaustamente deposti nella terra, avevano fatto crescere forti e rigogliosi.
Ho scorto le rughe ed il pianto solcare il suo volto, nella sua, mia, nella nostra indifferenza. L'ho visto andare via, senza riuscire neppure a stringergli la mano.
Poi ho visto un altro uomo. Battaglie, risate, a volte incomprensioni, altre volte ancora la stessa, insostenibile, indifferenza. L'ho visto sparire all'improvviso e poi tornare in altro modo. Niente più suoni, ora non riesce più a parlare. E niente più corse e neppure sguardi: ora lo attanaglia un freddo letto d'ospedale.
E ho visto, infine, anche l'ultimo uomo. Un saluto sommesso ed un sorriso, un attimo prima di scappare via. Ma poi, un istante dopo, volti, gambe veloci ed ancora sorrisi, pronti a corrergli dietro, a non volerlo più lasciare andare via. Anime e cuori sempre accolti, ascoltati lungo l'arco di una vita tutta intera. Ma anche lotte, malintesi, profonde delusioni. Tutto sciolto, alla fine, dentro una Misericordia che tutto sana e tutto accoglie.
Allora non ce l'ho fatta più. Ed ho avuto bisogno di scappare via anch'io.
Ho cercato una penna ed un campo di grano, perché é solo così che il mio cuore riesce ancora a scrivere qualcosa. Ho trovato una tavolozza, l'ho riempita coi colori di tutta la mia gioia e della mia tristezza. Poi, alla fine, ho mescolato i colori e le parole dentro una canzone d'amore. "La canzone d'amore é la luce di Dio - scrisse un giorno Nick Cave - giù nel profondo, che si fa largo tra le nostre ferite".
E una canzone d'amore é tutto ciò di cui ho bisogno, questa notte, per sanare anche le mie.
Perché quell'uomo mesto e silenzioso, posso essere io.
L'uomo solo ed ammalato, sono ancora io.
L'uomo che se ne va, alla fine di una vita dove molto ha amato, sono di nuovo io.
E una canzone d'amore, questa notte, é la coscienza di sé. L'amore di un Altro, speso goccia a goccia, lungo una vita tutta intera. Pronto a salvarti anche all'ultimo istante, se lo vuoi.
Perché anche la misera goccia del tuo amore, l'amore dell'ultimo giorno, possa scivolare dentro un mare largo e aperto.
L'oceano di fuoco della misericordia di Dio.
E allora trascorrerò la notte, la notte tutta intera, da solo e solamente con la mia canzone.
Poi, quando sarà l'alba, correrò a cercare quegli uomini, prima che se ne siano andati per davvero.
Per stringergli la mano, uno per uno.
Prima che si faccia un'altra volta sera.
2 comments:
beh, grazie. Arrivi sempre al momento giusto...
sono pane quotidiano queste canzoni, grazie.
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