Friday, February 25, 2011

INCONTRI E FERITE. ARGILLA. E BELLEZZA.

"siamo fatti d'argilla, che si forma, però, non involontariamente, quindi solo da incontri e luoghi, ma anche volontariamente, cioé secondo le nostre scelte".
Poche righe, alla fine di un tema fatto in classe, un voto portato a casa da firmare da parte di mio figlio, 12 anni, seconda media. Mi ci fermo sopra un po', leggo e rileggo questa frase. E' proprio vero che capita che i nostri figli ci facciano, a volte, anche da padri e madri.

Quante volte mi sento d'argilla, perché sperimento la mia fragilità di fronte a ciò che il cuore sente come vero e quello che le mani e i piedi non sono capaci di tramutare coscientemente in azioni. A prima vista verrebbe da scoraggiarsi, ma ho smesso da tempo di scandalizzarmi della mia incoerenza ed incapacità. Ogni volta, invece, sperimento la gioia nel riaffidarmi a un Altro. Uno nella cui misericordia posso riporre, alla sera, tutta la durezza del mio cuore e l'infedeltà nel rispondere alla Bellezza che ho incontrato un giorno.

Questa sera, però, forse anche grazie a mio figlio, sento come una delle cose più vere della mia vita anche un'altra cosa, letta e riletta più volte. E forse sentita ora anche un po' più bella. E' una cosa, una frase, che c'entra con gli incontri e con i luoghi. Ma anche con la volontà e le nostre scelte.
La metto qua, come ultimo pensiero della sera, prima di affidarmi di nuovo.
Per poi tornare a volare un po'. Ed incontrare di nuovo la Bellezza.
Perché domani, a Dio piacendo, sarà di nuovo un nuovo giorno.
Tutto da vivere.

"prima o poi ogni persona fa un'esperienza che segna l'inizio della sua piena maturità: capisce nella propria carne e intelligenza che, se vuole sperimentare la benedizione legata al rapporto con l'altro/a, deve accettarne la ferita. Comprende, cioé, che non c'é vita buona senza passare attraverso il territorio buio e pericoloso dell'altro, e che qualunque via di "fuga" da questo "combattimento" e da questa agonia conduce inevitabilmente verso una condizione umana senza gioia" (Luigino Bruni - la ferita dell'altro - ed. Città Nuova)


2 comments:

anna said...

molto bello! salutamelo e grazie a te del post!
buona settimana
anna

Maurizio Pratelli said...

da padri e madri, qunto è vero.