Padova, Basilica di Sant'Antonio, sette del mattino.
Un'oretta di tempo, prima di tuffarmi in una sessione scientifica, e sentir parlare tutto il giorno di coronarie e infarti, di angioplastiche e prognosi di pazienti cardiopatici.
Lodi del mattino e, a seguire, la messa feriale. Un modo alternativo, senza dubbio, di cominciare una giornata di congresso; ed infatti di colleghi neanche l'ombra, anche se l'albergo dista solo cinquanta metri da qui. Ma questo modo d'iniziare la giornata è alternativo - appunto - e quindi a me va proprio bene così.
Mi colpisce la bellezza della cattedrale, ma anche un connubio di cappuccini e gente di ogni tipo. In prima fila una bella donna dai capelli rossi; poi, distribuiti in mezzo ai frati, donnette anziane insieme a uomini con la borsa, quasi pronti per l'ufficio; e ancora turisti e giovani studenti. Quei preti, poi, non sono mica tutti vecchi: ce ne sono parecchi piuttosto giovani, invece, e sembrano pure dei bei tipi; per un attimo me li vedo senza tonaca e con la t-shirt e una chitarra elettrica addosso: credo che farebbero una bella fatica a liberarsi dalle groupies, fuori dal camerino di un concerto.
E quando, poco dopo, li riguardi e li ascolti, mentre intonano salmi e lo fanno talmente bene che ti sembra d'essere proiettato indietro di secoli, ti rendi conto di quanto sia ricca e bella la tradizione. E di quanto sia incredibile l'effetto che fa, a contrasto con l'attivismo senza senso che vedi correre là fuori, dove bellezza ed armonia sembrano diventate parole senza significato.
Il giorno prima, quell'attimo d'incanto si era materializzato altrettanto all'improvviso, davanti agli affreschi di Giotto, nella cappella degli Scrovegni.
Ma ancor di più mi aveva affascinato la storia che il figlio di un usuraio avesse deciso di riparare in qualche modo alle malefatte del padre ed a quelle che, quasi senza rendersi conto, si era messo a commettere anche lui, ed avesse deciso di costruire una cappella dedicata alla Vergine Maria. Cappella privata, adiacente al suo palazzo, ma che divenne presto "servizio pubblico", perchè l'ingresso principale era sulla piazza e chiunque poteva recarsi a pregare lì dentro.
Quello scandalo dell'usura ad un certo punto era diventato una molla e questa aveva fatto saltar fuori il desiderio.
E il desiderio porta alla ricerca della Verità, anche passando dallo spendere i propri denari per costruire una cappella, che poi, quando l'hai fatta non te la tieni più neppure per te.
Roba d'altri tempi, perchè oggi è tutto cambiato ? Non ne sono così sicuro.
Storia già vista, di chi si mette a posto la coscienza con l'elemosina ? Forse no.
A me piace pensare che lo scandalo interiore, il sentirsi d'un tratto nulla di fronte al tutto, avesse aiutato il desiderio a farsi strada. Un desiderio che tanti ora sembrano non cercare più, quasi che il bisogno del Vero non fosse rimasto lo stesso, come ai tempi di messer Scrovegni.
E allora in mezzi a cateteri e stents, ad angioplastiche andate bene o andate male, oggi sono contento d'essermi fermato anche qui.
A riscoprire che la mia prognosi non dipende solo da una sigaretta o dal colesterolo, ma anche dalla capacità di far riaffiorare dal cuore il desiderio.
Quello che domanda al Mistero di rendersi presente ogni giorno di più.
4 comments:
grazie.
Devo esssere sincera, senza esagerare, iniziare la giornata in modo "alternativo", quando riesco, mi piace! ;-)
Pare che a volte, la gente che sta male, tra cateteri e angioplastiche, riscopra anche il valore segreto racchiuso nel "cuore" . . .;-)
Ciao, R
Grazie R, ti assicuro che anche i cardiologi hanno bisogno di farsi aiutare per scoprire quel valore segreto.... ma tutti insieme, alla fine, si ottiene qualcosa.. con l'aiuto di un Altro, però ! :-)
ciao ciao
Tutti abbiamo bisogno di aiuto, chi in un momento, chi in un altro! ;-)
Quando serve, non so come, trovi sempre! Basta tenere gli occhi . . . e il cuore aperti!
Ciao, R
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