"IN THE FURY OF THE MOMENT I CAN SEE THE MASTER'S HAND, IN EVERY LEAF THAT TREMBLES, IN EVERY GRAIN OF SAND" (BOB DYLAN)
Sunday, April 26, 2009
DOV'E', O MORTE, LA TUA VITTORIA ?
Monday, April 20, 2009
IN LINE WITH MY HORIZON
Solo arrivato a quel punto ti era parso di sentirti finalmente liberato, perché avevi scorto un amore più grande, capace di guarire le ferite più profonde e persino le cicatrici: "God is love / And love is evolution's very best day" (Stand Up Comedy), "Only love can leave such a mark, only love can heal such a scar" (Magnificent). Ed era di questa prospettiva che scoprivi d'aver bisogno perché il sole potesse spuntare nuovamente all'orizzonte; occhiali che sapessero vedere la realtà per ciò che é, un disegno d'Amore al di là della sofferenza contingente, una moneta già pagata da Qualcuno più grande di te e della tua storia, ma che ha a cuore entrambe e la tua capacità di cogliere il significato di ciò che accade. E' una "vision over visibility" quella che si fa strada un po' alla volta, quella che sembra stare a cuore a Bono e compagni: "Non sono tipo da tatuaggi, ma se ne avessi uno, sarebbe quello. Elvis aveva "Take care of business", io avrei "Vision over visibility".
Note e ringraziamenti:
Friday, April 17, 2009
SACRIFICI
Un linguaggio d'altri tempi, sembra quasi di sentire il doppiaggio di certi vecchi film di Hollywood che piacciono tanto a mia madre e qualche volta perfino a mia moglie (come facciano a guardare "Via col vento", non l'ho mai capito...).
Però in quelle poche righe non ci sono mica fregnacce.
"questo primo passo nella vita ti costerà piccoli sacrifici" e se "li accetterai e sarai diligente", "ti preparerai bene alla vita".
Come dire: mica é uno scherzo questo, la vita é una cosa seria.
E come fai a pensare di viverla, cioé di cavartela, se fai fuori il concetto di fatica, sacrificio e - mi verrebbe da aggiungere - quello di gratuità ?
Peccato che certe lettere, di questi tempi, non le scriva più nessuno.
Perché quando incontri qualcuno che invece ti aiuta a dare un volto al sacrificio, a donare senso a ciò che fa male e non capisci - senso che, spesso, non é comprensione "intellettuale" - e ti affianca in un agire che é un caricarsi di quell'oscurità senza opporle un rifiuto, di solito scopri che questo qualcuno ti é vero amico ed attraverso quel passaggio ti ha fatto scoprire qualcosa che altrimenti non avresti mai vissuto.
Quel qualcosa, spesso e volentieri, é luce in fondo al tunnel, é centuplo d'amore dove pensavi di trovare solo odio, é misericordia che prende il posto del rancore.
Insomma, in una parola, risurrezione.
Come quella a cui é giunto Colui che la moneta del dolore l'ha già pagata per il mondo intero.
Friday, April 10, 2009
OGGI COME ALLORA
Stessa distruzione, stessa morte ovunque, ma la certezza che c'é un Ideale che non potrà crollare, e che "omnia vincit amor", tutto vince l'amore.
Ecco, dalle parole di Igino Giordani, il racconto di alcuni di quei momenti:
"(...) Il 13 maggio si scatenò a Trento il secondo grande bombardamento. Fra le tante, una casa accanto all'abitazione di Chiara restò distrutta e l'abitazione stessa di Chiara fu lesionata, con mura e vetri in frantumi. Inabitabili risultarono pure le case di Dori e Natalia (1) e altre. L'ospedale, dove lavorava il fratello di Chiara come assistente medico, in gran parte schiantato, con morti e feriti.
Quel giorno stesso lei incontrò Dori e si abbracciarono: erano entrambe senza casa.
Andò all'ospedale e contemplò la strage; e allora Gino, il fratello medico, constatò: "Vanità delle vanità; tutto passa".
La notte ella dormì all'aperto, nel giardino di Gocciadoro (2), verso la collina, coi genitori, i quali passarono quelle ore a meditare sul modo come sfollare. Chiara ricordò che, nel fare il voto di castità, aveva promesso al padre spirituale di non abbandonare la città di Trento: donde la sofferenza al pensiero dell'imminente seprazione. E pianse dirottamente. I genitori, non sapendo, cercavano di consolarla. Si consolò ricordando il motto virgiliano: "Omnia vincit amor!". E pregando tutta la notte con gli occhi alle stelle vide passare il carro dell'Orsa. E poco prima dell'alba, quando i genitori obbligati a sfollare presero a raccogliere le poche cose salvabili nella casa, ella dichiarò al padre di non poter partire per la promessa fatta: s'inginocchiò davanti a lui, e lo guardò. E il padre la benedisse, assentendo. Ella ripeté il gesto con la mamma, la quale però oppose resistenza.
E i genitori, con sacchi sulle spalle, s'avviarono per la campagna; lei, senza niente in mano, con l'anima straziata, piangendo s'avviò per la città distrutta. Ad un dato punto incontrò una signora. Sembrava impazzita dal dolore e le disse: "Quattro me ne sono morti!". Chiara la consolò e pensò di dimenticare il suo dolore per pensare a quello dell'umanità..."
(tratto da "Erano i tempi di guerra", Città Nuova editrice)
(2) il giardino di Gocciadoro si trovava alla periferia di Trento
E' l'inizio della storia di Chiara e del nascente Movimento dei Focolari. Un inizio sotto i bombardamenti che fanno crollare ogni cosa - come il terremoto - ma dentro una certezza: l'incontro con Dio Amore, l'Unico che non crolla. Una scoperta definita da Chiara "folgorante", "più forte delle bombe che colpivano Trento", subito comunicata e condivisa con le sue prime compagne.
Una vita che cambia e, con la loro, quella di tantissime altre persone negli anni a venire, che hanno seguito quella scintilla ispiratrice e quella strada.
Il passaggio dal venerdì santo alla Pasqua, dall'abbraccio di Gesù crocifisso e Abbandonato a quello di Gesù Risorto.
Tuesday, April 07, 2009
HOLY MOTHER
(Chiara Lubich, 1957)
Come riuscire a dormire questa sera, come prendere sonno di nuovo, davanti a notti che portano distruzione?
Monday, April 06, 2009
NEW MORNING
"Gesù, tu, il mattino di Pasqua, appari alla Maddalena e la chiami per nome. Tu hai tutto dimenticato di lei: i suoi peccati, il suo passato.
La chiami.
Dunque, così é anche di ciascuno di noi?
Se abbiamo deciso di amarti, tu non ricordi più nulla e ci chiami?
Come allora conturbarci spesso sui nostri falli, sul nostro passato, sui nostri peccati?
Non sei ora il Gesù di allora? "
(Chiara Lubich)
fonte: http://www.centrochiaralubich.org/