"Sono entrata in chiesa un giorno
e con il cuore pieno di confidenza Gli chiesi:
"Perché volesti rimanere sulla terra,
su tutti i punti della terra,
nella dolcissima Eucaristia,
e non hai trovato,
Tu che sei Dio,
una forma per portarvi e lasciarvi anche Maria,
la Mamma di tutti noi che viaggiamo?"
Nel silenzio sembrava rispondesse:
"Non l'ho portata perché la voglio rivedere in te.
Anche se non siete immacolati,
il mio amore vi verginizzerà
e tu, voi,
aprirete braccia e cuori di madri all'umanità,
che, come allora, ha sete del suo Dio
e della Madre di Lui.
A voi ora
lenire i dolori, le piaghe,
asciugare le lacrime.
Canta le litanie
e cerca di rispecchiarti in quelle"
(Chiara Lubich, 1957)
Come riuscire a dormire questa sera, come prendere sonno di nuovo, davanti a notti che portano distruzione?
Guardo mia moglie ed i miei figli, già addormentati e vorrei vegliare accanto a loro, proteggerli dai mali del mondo, per l'eternità. Così rimango sul bordo del letto, uno alla volta, uno dopo l'altro, finché la stanchezza non prenderà il sopravvento anche su di me.
Finché l'amore di una Madre non giungerà a placare le ansie del cuore, del mio come di quello martoriato di chi ha perso tutto, di chi non ha più nulla, neppure le proprie lacrime da versare.
La mia mente, questa sera, vola sulle dolci note di una canzone che é preghiera.
La mia mano, questa notte, stringe il rosario tra le dita.
“Madre Santa, dove sei?/ Stanotte sono a pezzi/ Ho visto le stelle cadere dal cielo/ Madre Santa, non posso trattenermi dal piangere./ Oh, stavolta ho bisogno del tuo aiuto/ Fai che finisca questa notte di solitudine/ Dimmi per favore per quale via andare/ per ritrovare me stesso di nuovo./ Madre Santa ascolta la mia preghiera/ In qualche modo so che ci sei sempre/ Manda un po’ di pace al mio cuore/ toglimi questa angoscia./ non posso più aspettare a lungo, non farti attendere ancora. “Madre Santa ascolta il mio pianto/ io ho imprecato il tuo nome migliaia di volte/ ho sentito la rabbia attraversarmi l’anima/ ma ora ho bisogno della tua mano da poter afferrare./ Oh sento che la fine sta arrivando/ le mie gambe non correranno più a lungo/ Tu sai che in questa notte io preferirei essere tra le tue braccia”/Quando le mie mani non suoneranno più/ la mia voce ci sarà ancora, ma io svanirò/ Madre Santa, allora io sarò/ disteso, in salvo tra le tue braccia.
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