Sunday, October 24, 2010

REALTA'

"Papi, qual é la cosa più bella del tuo lavoro?". Ancora una volta mia figlia mi spiazza. E no, che non si fa così, che diamine. Non si fanno queste domande a tavola alla sera, coi miei due figli più piccoli che, invece di mangiare, fanno il solito casino. Ed io, in questo momento, mica sono di guardia in unità coronarica, magari alle prese con un turno di quelli che sembra che sia arrivata l'apocalisse là fuori, oppure alle tre del mattino davanti alla macchinetta del caffé, quella che ha per sfondo le luci della città e le montagne tutte intorno all'orizzonte.
No, non si fa così, cara figlia mia, che poi dopo cena al lavoro ci devo andare per davvero e se fai in questa maniera, finisce che mi tocca mettermi a pensare al modo in cui ci vado e così mi vengono in mente sia gli entusiasmi e le passioni, che le infedeltà e i fallimenti. Insomma quel misto di vittorie ed insuccessi, i soliti maledetti impostori, che non c'é una volta che siano serviti a tenermi veramente in piedi.
"Sai qual é la cosa più bella? - le rispondo dopo averci pensato per un po' - E' che non c'é nessun lavoro come questo che ti metta così tanto di fronte al reale. Perché sia colui che soffre che quello che se ne prende cura, si trovano davanti alla domanda più profonda di significato del proprio cuore. Ed hanno la possibilità di condividere questo pezzo di strada insieme".

Non sono più a cena coi miei figli e con mia moglie, adesso: sono arrivato dove dovevo andare, lungo le torri di guardia di un'altra notte in ospedale. Ma per questa volta il sasso é stato lanciato ed io sono stato ben felice d'essermi chinato per raccoglierlo. Magari per ricordarmi che quel pezzo di strada, per fortuna, non é condiviso solo da me e da chi mi troverò davanti anche stasera.
Ma anche e soprattutto dall'Amor che move il sole e l'altre stelle.

6 comments:

Piccolalory said...

E i figli, sempre e prima di tutto, ci ricordano quanto questa realtà sia quotidianamente attraversata dal miracolo... Bellissima riflessione, grazie... anche a tua figlia ;-)

Francorre said...

Domanda insidiosa, di quelle che ti mettono a nudo l'anima, che ti fanno riflettere sulla vita trascorsa e scorsa e su quella che dovrà venire. Ma servono a rimettere la bussola della propria anima, sulla Stella Polare, fissata nell'attimo presente; pronti a ripartire con tutto il giro delle proprie paturnie dall'attimo successivo.

Maurizio Pratelli said...

pensa quanto ti chiederà: papi perchè hai comprato un altro cofanetto di dylan? :-)

Fausto Leali said...

Per scrivere il post successivo :-)

factum said...

Dai anche i miei tubi sono reali, pensa a me se sei in un posto caldo...

Complimenti per la risposta però, i miei tubi hanno un cuore d'acciaio non capirebbero.

P.s. Ho i biglietti per Priviero

Fausto Leali said...

grande Factum, allora ci si vede il 20!!