E' una questione che riguarda le sonorità complessive del disco, che non si adattano ad essere ascoltate in qualunque circostanza, né alle prese con qualsivoglia stato d'animo. Accade così che ci siano volte in cui le note di queste canzoni producono fascino ed emozione difficili da raccontare, ma anche altri momenti in cui si fa strada un sottile senso di noia e di disagio. Non è la voce di Dylan a produrre tutto questo, intonata e melodica come non mai, abile a giostrasi sui registri bassi e capace di sviluppare una profondità che appare davvero sorprendente per un artista che ha abbondantemente superato la soglia dei settant'anni. (...)
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