“C’è sempre questo sogno
di scappare, ma non esiste un luogo da cui fuggire, ognuno di noi non fa altro
che correre verso se stesso” (Willy Vlautin)
Lei
ha soltanto quindici anni. Carica tutte le sue cose sull'auto di famiglia e
scappa, perché morire un po’ alla volta a casa, oppure da sola, nel mondo là
fuori, non fa davvero differenza. Guida di notte, lungo strade solitarie e
deserte, fino ad arrivare al confine, la linea dove riposano tutti i pensieri e
i desideri insoddisfatti del suo cuore. Ma non riesce ad attraversarlo. Così
torna indietro e dopo trent'anni quel fotogramma è sempre lì, immobile ed
uguale, perché non puoi fuggire da nessun posto se nulla al mondo sarà mai una
casa. La vita le appare come la stessa scena di uno stesso film. Quella linea
sottile ed immobile che tutti possono varcare, salvo lei. (...)
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