Il cuore pulsante della città é pochi passi là fuori.
Una Milano nervosa, sempre di fretta, schiava di efficientismo e desiderio di produttività ad ogni costo.
Ma dentro il muro di cinta del cimitero monumentale tutto questo - come é giusto che sia in un tal luogo - scompare.
Se ci si avventura qui é raro trovare gente numerosa, se non nel giorno dell'anno dedicato alla commemorazione dei defunti.
Qualche turista straniero, quello sì, perché questa é anche una splendida cornice d'arte, un luogo ricco di monumenti scolpiti da artisti illustri.
Ma poi, per il resto, solo tanta opulenza e silenzio, a far da contrasto col povero chiasso di fuori.
Eppure qui dentro c'é un posto diverso, quasi opposto a tutto questo ed é la tomba di monsignor Luigi Giussani.
Opposto perché, al contrario del resto, richiama alla vita.
Qui sì che puoi trovare gente di ogni tipo a qualsiasi ora, un lento ed incessante via vai di persone.
Uomini che vanno in ufficio, giovani studenti, donne con bambini, anziani pensionati.
Ognuno con qualcosa da raccontare, da offrire, da affidare.
Capita anche a me qualche volta di passare ed é sempre tempo speso bene.
Perché quel fiume di gente che incontri balza subito all'occhio ed allontana, come d'incanto, la sensazione di finitezza e di morte.
Come quel giorno che si avvicina a me un signore, capelli grigi e accento inglese.
"Chi é don Luici Ciussani ?" , mi chiede.
"E' il fondatore di Comunione e Liberazione", dico.
"Oh, beautiful !", mi risponde, con un bel sorriso.
Un luogo vivo, appunto.
Mi capita di guardare anche un po' più in là.
Trovo la lapide a ricordo dei caduti della campagna di Russia.
Migliaia e migliaia di morti, di reduci feriti e congelati, in quel tragico ripiegamento dal fronte del Don, così bene raccontato dalle pagine di Bedeschi e di Corti.
Poi, accanto, il ricordo dei morti di Nassyria e allora mi ritorna in mente Don Giussani, con quella sua frase all'indomani dell'uccisone : "Se ci fosse un'educazione del popolo, tutti starebbero meglio".
Già, perché non é così, perché quel grido di Giovanni Paolo II "mai più la guerra !" continua a rimanere inascoltato ?
Mi ritrovo lì, davanti alla tomba del Don Gius ed a quell'unica frase apposta : "Oh Madonna, tu sei la sicurezza della nostra speranza !".
I miei dubbi e le mie incertezze ritrovano una speranza, dentro una maternità.
Ora posso tornare là fuori.
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