Thursday, February 15, 2007

IL WEST CHE PREFERISCO


E' difficile non innamorarsi subito dell'ultimo disco di Lucinda Williams.
Ma poi, ascolto dopo ascolto, il fascino cresce sempre più.
"West" sembra il punto d'arrivo di un lungo viaggio, che comincia giù in Louisiana, la terra d'origine della cantante, ed attraversa le radici della buona musica americana.
Un viaggio che parte da lontano, dai primi dischi di Lucinda e soprattutto da quel capolavoro che é stato "Car Wheels On A Gravel Road", passando dal blues del sud e dal country sano di Nashville, da note youngiane ed echi di Dylan e di Paisley Underground.
Rock d'annata insomma, come quello dei tempi migliori.
Eppure West é qualcosa in più.
Una tappa, lucidissima, già pietra miliare nella discografia della cantante, ma anche, in un certo senso, straordinario interiore punto d'arrivo.
Il percorso sin qui é minato dalla sofferenza - l'amore deluso, la perdita della madre - ma non vi è rabbia né orgoglio, solo grande maturità, preludio - forse chissà - ad altri approdi, come capita spesso nella vita.
Lo cogli nei testi, lo senti nelle note delle canzoni del disco, per lo più ballate struggenti, ricche di un pathos fuori dal comune, complice anche quella voce, melodica quanto grintosa, strascicata quanto seducente.
Lo dice la stessa Lucinda, quando afferma: "Questo é stato probabilmente il momento più prolifico della mia vita di scrittrice. Sono passata attraverso tanti cambiamenti - la morte di mia madre ed una relazione tumultuosa finita male - perciò é logico che vi sia dolore e lotta, ma tutto approda in uno sguardo verso il futuro. Sono stanca di sentir dire dalla gente che le mie canzoni sono tristi e oscure. C'é molto di più di tutto questo. Alcuni dovrebbero leggere Flannery O'Connor e coglierne l'aspetto oscuro - e lo é, oscuro e disturbante - ma anche quello filosofico della vita, così come quello comico a volte. Credo che nel disco ci sia tutto questo. E' stato come chiudere un cerchio, essere passati attraverso una metamorfosi".

West é un grande album, imperdibile per chi ama il rock e per chi, forse, comincerà ad amarlo ora.
Sarebbe già disco dell'anno se non fosse che siamo solo a febbraio.
Ma vedremo chi sarà capace di tenergli testa...

1 comment:

Paolo Vites said...

dont miss the next JAM for a brilliant lucinda williams interview!