Monday, May 31, 2010

GRAZIE IVAN

"La bicicletta insegna cos'é la fatica, cosa significa salire e scendere - non solo dalle montagne, ma anche dalle fortune e dai dispiaceri - insegna a vivere. Il ciclismo é un lungo viaggio alla ricerca di se stessi" (Ivan Basso)

Scrissi di lui all'indomani dell'ennesima brutta pagina di doping nello sport, colpevole come tutti gli altri, ma forse con un pizzico di coraggio in più.
Dopo quei giorni Ivan Basso ha lavorato duramente, nell'umiltà e nel sudore, attraversando - come scrive la gazzetta dello sport di oggi - momenti "in cui pedali per ore solo come un cane nella tua notte infinita e dubiti che esista un'altra alba".
Quell'alba é arrivata ieri, nella splendida cornice dell'arena di Verona e allora lasciatemi gioire per un po' insieme a tutti quelli che questo ciclismo non hanno mai smesso di amarlo, anche mentre attraversava le pagine più buie della sua storia.
Ho visto le lacrime di Mourinho mentre stringe Materazzi e, pur da vecchio cuore rossonero, mi sono emozionato un po' anch'io. Ma l'abbraccio di Ivan Basso alle figlie, mentre compie l'ultimo metro in bici sulla passerella di Verona, con buona pace degli amici interisti, é la più bella immagine di sport che abbia visto da un sacco di tempo a questa parte.
E in un'epoca di giustizialismo e nuovi dei mediatici, sempre pronti ad indicare i peccati senza parlare mai di vie d'uscita, pronti a giudicare il prossimo senza guardare mai alle travi presenti negli occhi propri, é bello vedere immagini di redenzione come questa.
Grazie Ivan, ora ti aspettiamo sulle strade di Francia, a sfidare Contador.
Che bello che sarebbe vederti sfilare in giallo lungo i campi Elisi.

1 comment:

Maurizio Pratelli said...

allegro amico milanista, se è davvero "pulito", mi inchino al tuo post. (basso basso)