Tratta da "N come Natale", la scheda di "La Plus Belle Nuit", canzone di Charles Trenet
Buon Natale a tutti i lettori di questo blog
"IN THE FURY OF THE MOMENT I CAN SEE THE MASTER'S HAND, IN EVERY LEAF THAT TREMBLES, IN EVERY GRAIN OF SAND" (BOB DYLAN)
Canta Mondo Politico, Francesco De Gregori – la sua rilettura di Political World di Bob Dylan – ed in un istante passano davanti agli occhi i fotogrammi del recente attentato di Bruxelles: “Viviamo in un mondo politico / benvenuta non è la pace / che se ne va a bruciarsi viva / nell’esplosione di una fornace”. E riesce difficile non ritornare con il pensiero anche al Bataclan, rinchiusi come siamo dentro l’Alcatraz - il noto locale milanese meta di tanti concerti - la mente ed il corpo solo apparentemente distesi tra un bicchiere di birra e la magia di mille canzoni. Siamo qui per la musica e per la nostra gioia, eppure il cuore resta turbato dalla stessa domanda senza risposta, quella gridata a Dio fin dai tempi di Giobbe: cosa centra questo dolore col nostro desiderio di felicità? Qual è il suo imperscrutabile significato?
E’ una splendida mattina, quella del 1 febbraio 2003 sui cieli del Texas, e lo Space Shuttle Columbia sta tornando a casa col suo equipaggio, dopo un viaggio durato quindici giorni. Laurel Clark ha appena mandato una mail al marito e al figlioletto di otto anni: “non sono mai stata così fortunata – scrive – ho visto l’aurora australe e, ad ogni orbita, una porzione diversa della terra; dovunque la si guardi è magnifica ed anche le stelle hanno una luce speciale”. Quella mattina Laurel ha messo nel computer dell’astronave un disco dei Runrig, conosciuti durante un soggiorno in Scozia con la marina militare americana e da allora mai più abbandonati. Ogni astronauta ha portato con sé la sua musica ed oggi tocca a Laurel scegliere il brano con cui svegliare i compagni di viaggio. E’ felice ed ha promesso che quando tornerà a casa manderà ai membri del gruppo una sua foto a bordo dello Shuttle con in mano il loro nuovo disco. Ma il sole di quel giorno è destinato ad oscurarsi presto all’orizzonte. L’astronave non resiste all’impatto con l’atmosfera e dell’equipaggio a bordo non resterà più traccia. I detriti dello Shuttle si sparpagliano lungo un’area di duemila miglia, infiniti frammenti irriconoscibili, salvo un oggetto, che verrà recuperato intatto una settimana dopo. E’ l’ultimo disco dei Runrig - The Stamping Ground - che Laurel aveva portato con sé. La canzone, ascoltata quel mattino, è Running To The Light: “Solo coloro che scorgono la grandezza nelle piccole cose sono degni di ciò che è semplice / essi sono felici e svaniranno correndo verso la luce”.