Monday, September 28, 2009

JOSEPHINE




Smonti da una notte di guardia in ospedale ed il torpore che ti avvolge é sufficientemente denso per allontanare da te l'insulsa frenesia di tutto il mondo attorno.
Josephine é il disco giusto da metter su, perché la tristezza e la malinconia, che insopportabilmente ti assalgono senza preavviso alcuno, si fondano allo stesso tempo in un'inesplicabile dolcezza. Dolcezza di cui senti d'aver bisogno, ora che vorresti trovarti su spiagge di un mare d'autunno, dove onde e maree cominciano a farsi minacciosamente innanzi a falesie di roccia e case di mattoni.
Non può essere come gli altri un disco che nasce sul ricordo della scomparsa di un amico. Non può essere lo stesso tappeto di chitarre, quello esaltante di Jason Molina e soci, ad accompagnarti mentre percorri la tua strada lungo queste note.
Ma stamani va bene così: é esattamente quello di cui hai bisogno adesso. Ed é per questo che la malinconia si fa dolcezza e la dolcezza si fa affido. Affido che é mettere nelle mani di un Altro il dolore che hai incontrato e quello che senti dentro te, profondamente radicato nella tue contraddizioni e nella tua sempre insostenibile incertezza.
Ma nelle mani di Uno più grande di te, il gusto della vita si ritrova e Josephine é disco troppo breve per durare sino alla fine della strada. Lascia il passo, di nuovo, a quell'allegro tappeto di chitarre, che canta nuovamente la bellezza di sapere che ogni ansia e frenesia é già risolta. La banda della Magnolia Elettrica non smette di farti compagnia e Trials & Errors - prove ed errori, ma guarda un po' - ti ridona il brio e l'energia di cui avevi bisogno, appena un attimo prima d'essere arrivato sin laggiù, alla fine della strada che porta verso casa.

1 comment:

Maurizio Pratelli said...

come ti capisco. gran disco