Friday, December 17, 2010

HEAVEN'S DOORS

In fondo il Natale é di tutti. Di chi l'ha ridotto a fiera consumistica e di chi riesce a viverlo in una sorta di purezza francescana. Della donna in carriera che parcheggia il SUV in doppia fila e di chi, ad Haiti, non ha ancora un tetto sotto cui stare.
Il fatto é che, alla fine, chi più chi meno, chi inconsapevolmente e chi, invece, con un cuore desideroso di cose grandi, stiamo tutti bussando alle porte del paradiso.
Io, a questo Natale, ci sono arrivato così così, ancora troppo incerto lungo il cammino che porta a spalancare le porte senza timori a Cristo. Ma Lui, quel Bambino, rinasce per tutti e quindi anche per me. Basta poco per accogliere chi si é fatto niente, una capanna come tetto ed un bue ed un asino come riscaldamento della casa. Basta la povertà di un pastore errante, che, nella notte che ridona la speranza al mondo, sta in ginocchio con pari dignità a fianco di un re che porta oro, incenso o mirra.

Davanti a ciascuno c'è il Salvatore e le porte del paradiso sono già aperte per tutti. Non c'é più bisogno di bussare, ormai, Dio ha già risposto facendosi carne in mezzo a noi: "vi sarà aperto", ci ha detto. Si tratta di fare il passo.
E di entrare.



3 comments:

Maurizio Pratelli said...

anche a noi poveri peccatori del rock?

Fausto Leali said...

soprattutto per noi.

E poi guarda il palco su cui Dylan canta la sua Knockin' On Heaven's Door: c'é un'enorme croce, posta proprio lassù in cima...

Happy Christmas, Mauri

Anonymous said...

Buon Natale, allora.

Blues

P.S. sai mica il motivo per cui il link a sostegno della fondazione San Rafael in Paraguay è diabilitato?