Monday, March 02, 2009

ME AND MY BROTHER FRANKIE


Ricordo che quando quel mio amico attaccava a suonare e a cantare, l'ammirazione si mescolava inevitabilmente con un po' d'invidia.
Perché il tocco di chitarra era davvero bello e con quella voce, accidenti, sembrava proprio lui, il Boss in persona. E così, in un attimo, era capace di scodellarti lì una Highway Patrolman da brivido, cantata tutta fino in fondo, in un inglese fluido, senza la minima incertezza, quasi che quella canzone l'avesse scritta lui.
E poi, inutile dirlo, tutte le ragazze erano ai suoi piedi cosicché l'invidia si tramutava pure in un po' di rabbia bella e buona.
Ma tant'é, io il Boss dal vivo non l'avevo ancora visto e allora era bello ascoltarlo anche così e non solo dai dischi o da fruscianti e mal registrati bootlegs da strapazzo.

La storia narrata in questa canzone di Springsteen é semplice e naive, vicenda di due fratelli, figli di un'America rurale, lontana da Wall Street e dalla globalizzazione. Stesso sangue ma vite diverse, che, per quegli strani scherzi del destino, fanno sì che uno si trovi dalla parte giusta della strada e l'altro perennemente da quella sbagliata.
Joe che tira dritto tutti i giorni, moglie, figli ed un lavoro onesto, pochi fronzoli e sogni zero; Frankie, invece, sempre nei guai.
La storia la racconta bene Bruce, basta leggere il testo.
Sentirgliela cantare, poi, é meglio ancora:

Il mio nome é Joe Roberts, lavoro per lo stato
Faccio il sergente, fuori Perrineville, palazzine numero 8
Ho sempre fatto un lavoro onesto, il più onesto che ho potuto.
Ho un fratello di nome Frankie e Frankie non é un tipo giusto
da quando si era ragazzi, sempre la stessa storia
La radio chiama, Frankie é nei guai giù in città
Se fosse stato un altro uomo, lo avrei sbattuto dentro
Ma quando é tuo fratello, qualche volta ti giri dall'altra parte

Io e Frankie si rideva e si beveva
Non c'é niente di meglio che essere fratelli di sangue
Facevamo a turno a ballare con Maria
mentre la band cantava "Night Of The Johnstown Flood".
L'ho catturato ogni volta che si é perduto, come ogni fratello deve fare
Un uomo che volta le spalle alla sua famiglia non é uno per bene.

Beh, Frankie si arruolò nel 1965
Io restai a curare la fattoria e sposai Maria
Ma il prezzo del grano cominciò a crollare e sembrava di essere derubati
Frankie tornò a casa nel '68 ed io mi presi questo posto.

Una notte come tante altre, arriva una chiamata ad un quarto alle nove
C'é casino in una roadhouse, sul confine del Michigan
C'è un ragazzo steso per terra, ha un brutto aspetto, perde sangue dalla testa
C'é una ragazza che grida a un tavolo, dicono sia stato Frank.
Beh, l'ho inseguito attraverso le strade della contea
Fino a un cartello: "5 miglia al confine col Canada", diceva
Ho parcheggiato lungo la statale
ed ho guardato le sue luci posteriori sparire




Ermanno Labianca, nel suo "Talk About A Dream", scrive che nella prima strofa di questa canzone c'é già tutto ed in effetti é proprio così, il resto é solo bellezza e pennellate che perfezionano in musica un'opera ed un senso già intuiti.
Ogni volta che sento cantare questa storia, penso a Joe e Frankie come alla stessa persona, nulla di così diverso che li distingua davvero, non certo il ruolo che gli viene assegnato nella vicenda.
E qualche volta penso che siamo Joe e Frankie anche noi, quando facciamo buoni propositi e cadiamo un attimo dopo nelle nostre peggiori contraddizioni.
Quando amiamo gratuitamente e sappiamo poi ferire chi invece ci vuol bene.
Quando ci alziamo già troppo stanchi al mattino, per poi scoprirci stupiti a ritrovare la speranza, dentro qualsiasi piccolo ed inatteso avvenimento della nostra vita.
Noi, dentro la nostra ira e gli scatti d'impazienza, lo sconforto ed il senso d'inadeguatezza; ma anche la voglia e l'entusiasmo di donare la vita - tutta intera - quando scopriamo qualcosa per la quale essa é degna d'essere vissuta.

Perché c'é sempre qualcosa per cui val la pena di ricominciare, sino all'ultima, ennesima volta.
Qualcosa o Qualcuno, laggiù in fondo alla strada, più in là di quel cartello che ti indica il confine.
E' per questo che lo lasci andare, tuo fratello Frankie, e lasci anche a te stesso quell'ultima possibilità.
Di trovare laggiù in fondo Uno più grande di te, pronto ad accoglierti per quello che sei e con il niente che sei riuscito a costruire.
Uno che é Misericordia e che é Perdono
Uno che oggi aspettava proprio te.

5 comments:

Paolo Vites said...

un assoluto una delle mie preferite di bruce.. formidabile la versione live con la seeger sessions band

grazie amico anche del tuo commento

Fausto Leali said...

Nebraska é stato un grande disco e il tour con la seeger session band il meglio di bruce degli ultimi anni....

Maurizio Pratelli said...

Non tolgo nulla al boss se ti dico che questo post è bellissimo a prescindere. O che comunque la tua interpretazione di quella canzone è stupenda.

factum said...

Hei chi è questo che canta come De Sfroos?

Fausto Leali said...

Bentornato factum, mi mancavi.. :-)