Tuesday, February 02, 2010

CAOS E SANTITA'


The cripple on the corner cries out,
"Nickels for your pity".
And them downtown boys sure talk gritty.
It's so hard to be a saint in the city
(Bruce Springsteen)


Un pallido ma caldo sole prova a rompere lo strato di brina che ricopre un cuore ancora troppo addormentato ed infreddolito. Una volta tanto sei in anticipo, in auto alla mattina presto, su quelle strade della vita e della mente che, anche oggi, una volta ancora, ti portano laggiù dove devi essere. E allora c'é tempo, finalmente, per rallentare un po' la marcia e la corsa dei pensieri, trovare il modo di ricentrarti su ciò che conta veramente, su cosa stai andando a fare in quel posto, dove non fai altro che incontrare gente che, interrogandoti sul proprio dolore finisce - se ci stai - per interrogare te sul tuo.
Il post di un amico - "che cos'é un santo" - fa capolino nella testa, ti costringe tuo malgrado a far meditazione, fa sorgere nel cuore la domanda su cosa sia davvero questa santità, desiderio irraggiungibile o percorso alla portata di chiunque, possibilità che non sia negata neppure a te.

Quelle splendide parole - versi di un poeta, più che parole in successione - citate nel post di Paolo Vites, corrono su e giù, lungo i sentieri tortuosi della mente. Poeta chiama poeta, Leonard Cohen richiama Dylan e così caos richiama caos, perché era lui che un giorno aveva affermato: "io accetto il caos, non sono sicuro che il caos accetti me". (1)
Il caos fuori e dentro te é la più grande obiezione a domanda e desiderio che crescono poco a poco, anche nel freddo mattino di questo nuovo giorno. Eppure quel pallido sole risveglia a suo modo la speranza, scuote l'anima dal torpore e scaccia la tristezza che troppo facilmente e comodamente relega una possibilità in un confino dove giace ciò che sembra irrealizzabile, troppo difficile per essere vero.

La santità é possibile, anche dentro il limite, percepito sempre più presente come consistenza del tuo essere. E' una questione di tenacia e di fiducia nello stesso tempo. Costanza nel non tirarsi indietro giorno per giorno, momento per momento. Fiducia nella consapevolezza che non ti fai da solo, ma é un Altro che dispiega a poco a poco il Suo disegno, sotto la sola condizione di un fragile ed insicuro sì.
Allora, con fiducia e con caparbietà, quel sole del mattino può rompere la crosta dello sconforto e della tristezza, tutto il disimpegno e il non amore: "(...) c’é una crosta da rompere. Da rompere ogni giorno. La crosta dell’egoismo e dell’invidia, la crosta della banalità e della meschinità, la crosta della violenza e della solitudine, la crosta della malattia e della morte. Ma la crosta é mescolata in modo profondo e umiliante alle nostre ossa e togliercela di dosso non ne siamo capaci. Noi desideriamo, cerchiamo, ci disperiamo, ma solo una grazia può squarciare quel velo. Solo lo stupore di fronte al mistero di Dio che viene a immischiarsi con noi e rende possibile una terra nuova". (2)

L'auto ha percorso la sua strada, ed é bella la strada per chi cammina.
Anche oggi é giunta dove doveva portarti e c'é voglia di ripartire, di ricominciare da capo, con quel sole del mattino che si é fatto sempre più caldo e sempre più alto su nel cielo. Sarà difficile? Forse sì, magari no, ma che importa? Basta continuare a giocare.
Come San Luigi Gonzaga, che, proprio mentre stava giocando coi suoi compagni, si sentì domandare, all'improvviso, "Cosa faresti se sapessi che tra poco devi morire?":
"Continuerei a giocare!", rispose senza pensarci su, neppure per un attimo.
It's not so hard to be a saint in the city, after all.
Basta continuare a giocare.




Note:
(1) note di copertina di Bringing It All Back Home
(2) tratto da : Emilio Bonicelli, Ritorno alla vita. Il cammino di un uomo che lotta per vincere la leucemia, ed. Jaca Book

5 comments:

Paolo Vites said...

san luigi gonzaga era davvero rock... grazie amico

ciciuxs said...

neanche dopo non so quante bottiglie saprei mettere in fila parole così come sai fare tu, da sobrio poi non se ne parla proprio. Ormai sei un faro che mi riporta in carreggiata. Ancora un grazie di cuore.

Il Bramba said...

Davvero complimenti per quello che scrivi sul tuo blog (che seguo sempre, anche senza commentare) e per come riesci a scivere i tuoi pensieri e le tue riflessioni.

Thanks !

Emiliano

Maurizio Pratelli said...

concordo con tutti quanti mi hanno preceduto, e allora la butto sul ridere, ma mica tanto. Doc, sei in odore di santità! :-) un abbraccio

Fausto Leali said...

Benvenuto Emiliano su questo blog e grazie!

Riguardo agli altri tre siete ancora sotto l'effetto di quello che si vede nella foto del post precedente :-))