Sunday, March 06, 2011

WHAT CAN YOU DO FOR ME


There’s just one thing

I want to ask you to do
Be gentle with this heart
That now belongs to you
And it will pay you back in kind
Anything that you desire, I don’t mind
What can I,
What can I do for you
What can I,
Do for you
What can I do
(John Popper - What Can I Do For You)




Sto rischiando grosso di diventar noioso. Sempre in ballo con questa faccenda del cuore.
Ma oggi é tutto il giorno che mi ronza in testa una canzone, che di titolo fa What Can I Do For You e di autore fa John Popper, appena uscito con un nuovo disco che suona che é davvero un gran piacere. Tutto il giorno che ci penso e tutto il giorno che non riesco a darmi pace, perché "cosa posso fare per te", é una bella domanda, in fondo, qualcosa che sottende ricerca e significato, uno scopo, una tensione; insomma il motivo per cui, quando sei sceso dal letto alla mattina, i tuoi piedi cominciano a percepire il gusto di correre dietro a quelle strane e scomode circostanze che qualcuno chiama vita quotidiana.
Va bene, sono confuso e contorto, in ciò che scrivo e spesso pure in ciò che penso, ma quella domanda, dicevo, continuava a girarmi intorno ed aveva pur bisogno di risposta, prima o poi; così io, oggi, non ho smesso d'andare in giro, certo che primo o poi l'avrei trovata. E c'é voluta, un'altra volta ancora, una voce e una chitarra.
La voce, quella di Riro Maniscalco. La chitarra, la sua e quella di un manipolo di amici, chiamati a condividere con lui il palco, in una sera, per una manciata di canzoni, alcune tratte dal suo splendido disco "Sketches of You", altre, invece, non sue, ma non meno vissute e trascinanti.
Del suo disco non parlerò qui, l'ha già fatto l'amico Paolo Vites sul suo blog, anche fin troppo bene. Ma Riro, questa notte, mi ha forse dato la risposta che cercavo. Si é fermato - a un certo punto - ed ha tirato fuori tutto l'amore per il blues del Delta che ha sempre contraddistinto la sua vita: "Il blues é il desiderio di un bene assente" - ha detto - ed é stato lì che mi é parso di capire. Perché il bene non é mai abbastanza, ne abbiamo un bisogno incessante, che si fa strada tanto più quanto si manifesta, giorno per giorno, la nostra debolezza.
Ecco perché il cuore c'entra anche questa notte, e quel desiderio diventa la risposta che ho cercato tutto il giorno. "Cosa posso fare per te" é desiderio che diventa corrispondenza. Corrispondenza di fronte alle mani di tutti i destini che incontro, istante dopo istante, lungo le strade di tutte le mie giornate. Non faccio altro che andare incontro a un "tu", ogni momento, ha detto ancora Riro - tanti tu con la "t" minuscola; ma dietro a quei tu c'é un "Tu" con la t maiuscola che dà senso a tutto il nostro agire.
Quel che posso fare é tutto qui: corrispondere a quel Tu, che mi ha già dato ciò di cui ho bisogno. Ho visto cose grandi, quelle che Tu puoi fare per me e cos'altro potrei fare se non rispondere all'amore con l'amore. E corrispondere, al fondo, non é poi così complicato come parrebbe a prima vista: é una faccenda semplice, invece.
Basta lasciare che il cuore torni dove é sempre stato di casa.




Post Scriptum
Riro Maniscalco scrive anche degli ottimi libri, io, per esempio, ne avevo già parlato qui.
Ma trovate tutto sul suo sito '
blues and mercy'

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