Thursday, April 05, 2007

IL SEME DENTRO LE COSE


La notai subito, all'inizio dell'anno scolastico, quella frase posta all'ingresso delle scuole dei miei figli, la materna e l'elementare, e mi fece profondamente riflettere.
Campeggiava a mo' di programma e diceva : "cerchiamo insieme cosa c'é dentro le cose".
Sulle prime mi parve di capirla, con gli occhi della fede, ma col tempo appresi che aveva invece a che fare con un cammino.
Furono - e sono tuttora - tante cose: i racconti dei bambini quando tornano a casa, i loro sguardi e quelli dei loro compagni, il percorso educativo, profondamente partecipato alle famiglie; ma anche piccole cose, come il sorriso di un amico genitore, la preparazione di alcuni momenti durante l'anno scolastico, l'unità con gli insegnanti.
Quando l'educazione é conseguenza dello sperimentare un'amicizia speciale, allora ti rendi conto che il maestro é un Altro, Colui che ha garantito di essere presente tra noi quando siamo uniti nel Suo nome ("Dove due o tre sono uniti nel mio nome, ivi sono io in mezzo a loro" - Mt. 18,20).
Così, ancora oggi, l'entusiasmo del cercare cosa c'é dentro le cose nasce da quel farlo insieme: la gioia é quella di un cammino condiviso.

Se i miei figli sono felici di andare a scuola é perché - a sprazzi forse, ma certamente - si fanno capaci, insieme agli altri bambini, agli insegnanti ed ai genitori, di andare avanti giorno per giorno così.
Allora dentro le cose sono in grado di vedere anche il seme, quello di cui Don Carlo ha parlato ai bambini della scuola dell'infanzia:
"il seme é quel "cosino" speciale che Dio ha messo nella natura come "concentrato" di tutto quello che da esso si svilupperà: come fiore, come alberello, come maestosa sequoia.
Possiamo paragonare Gesù a Pollicino, anche lui lascia tracce da tutte le parti, non bricioline di pane, ma semini. Quali semini ? Gli avvenimenti.
Lui stesso é l'avvenimento degli avvenimenti, il semino d'oro più bello che c'é.
Questo semino é caduto in terra, ed é il mistero della morte e della resurrezione di Gesù. Ora é un albero grande e sui suoi rami noi stiamo comodi ed appollaiati.
Sta a noi ricreare, trovare, lasciarci abbracciare e abbracciare a nostra volta con tutto il cuore".

3 comments:

tiziana.caggioni@gmail.com said...

ciao
sono Tiziana,ho ricevuto il tuo commento e mi sono permessa di mettere il tuo resoconto del meting sul mio blog.
Io ho seguito gli incontri da cincinnati dove sto facendo un periodo la nonna con Giovanni e mio marito.
Domani ci raggiunge un altro figlio che lavora a Boston con i suoi bambini e la moglie.Venerdi' rientriamo in Italia.
Se vuoi mettere il link del mio blog sarei contenta .Mi piace il tuo e mi sembra che si stia prtando avanti la stessa esperienza.

tiziana.caggioni@gmail.com said...

scusa ho messo il commento sotto un articolo che non c'entrava con il meeting
Ho avuto cosi l'occasione
di leggere il tuo articolo sulla scuola.
sono contenta per te e per i tuoi figli.
purtroppo le nostre scuole cattoliche sono molto chiuse sulla diversita'
Le grandi opere della chiesa hanno sempre abbracciato tutti(vedi san Giovanni Bosco don Gnocchi Don Calabria .....)le nostre scuole non vogliono i "diversi" purtroppo con grande dolore lo dico perche' poi mi trovo bene nella statale.
la scuola per essere paritaria deve almeno combattere con armi uguali.
Non si puo' volere la parita' e poi scegliere gli alunni.Scusa lo sfogo ciao comunque se leggi il mio blog capirai meglio

Fausto Leali said...

Cara Tiziana,
non conosco la tua esperienza, evidentemente negativa, ma posso assicurarti che, almeno per quanto riguarda "la Zolla" di Milano, non esiste certamente un atteggiamento di scelta degli alunni, anzi vi é un reale tentativo di valorizzare l'individuo, che deriva da un patrimonio comune dell'esperienza educativa della scuola e non dalla particolare capacità di alcuni insegnanti rispetto ad altri.
Non voglio generalizzare e quindi può darsi che altre "nostre" scuole non funzionino altrettanto bene, ma la mia esperienza é totalmente soddisfacente, a differenza di quella di moltri altri amici che mi raccontano la loro in alcuni istituti statali sia a Milano che in provincia.
Resta il fatto, comunque, che la scuola italiana, nelle attuali condizioni legislative, libera lo é solo sulla carta e non nei fatti.
Mandare i figli nelle nostre scuole é di fatto un scarificio notevole, te lo posso assicurare.