Sunday, January 13, 2008

DIECI POSSON BASTARE


E' tempo di sondaggi e classifiche sulle migliori uscite discografiche del 2007 e allora provo anch'io a prendere i miei album preferiti per rimetterli nel lettore cd.
Scelte personali, naturalmente, ma se volete un consiglio, comprateli, scaricateli, rubateli agli amici, ma perdete un po' del vostro tempo per ascoltarli.
Dieci dischi per scoprire che il rock'n'roll avrà pure i suoi begli anni, ma gode ancora di ottima salute.



RYAN BINGHAM - MESCALITO. "Ryan Bingham knows a thing or two about pain" : lo spazio dell'artista su MySpace.com inizia così nel presentare questo splendido suo primo vero lavoro. E l'esperienza di vita vissuta di Ryan trasuda da ogni angolo di queste splendide canzoni, fatte di una voce roca e potente, su una musica roots-oriented ma nel contempo estremamente giovane e nuova.
Indispensabile.


COWBOY JUNKIES - TRINITY REVISITED. Sono tornati in quella chiesetta di tanti anni fa con qualche amico in più (Ryan Adams, tra gli altri) ed hanno rifatto il loro disco d'esordio, il più bello a tutt'oggi del gruppo. Una musicalità splendida ed avvolgente, di marchio famiglia Timmins, unico ed inimitabile. E poi c'é una Sweet Jane da brivido, la versione definitiva di questa splendida canzone; ma state tranquilli, non l'ho mica detto io: é stato un certo Lou Reed.
Magico ed inebriante.


EAGLES - LONG ROAD OUT OF EVEN. Questo piace anche a mia figlia, che altrimenti ascolta Finley e High School Musical. Quando le ho detto che questi signori sono tutti sulla sessantina, mi ha guardato stranita; come a dire: ma ci sono in giro dinosauri che cantano ancora bene ? E invece le aquile sono tornate e sono più giovani che mai. Ed é un country-rock che si ascolta davvero con piacere. Quando poi attaccano Busy Being Fabulous, prima ti fregano con quella musica, che ti fa ripiombare dritto dentro Hotel California come fosse ieri; poi, come se non bastasse, giocano pure la carta dell'autoironia: "eravamo così impegnati ad essere favolosi / troppo presi per pensare a noi"; e terminata la canzone, si mettono pure a ridere.
Rivitalizzante.



MARK KNOPFLER - KILL TO GET KRIMSON. Uno ci proverebbe anche a vivere di nostalgia pensando ai Dire Straits, ma finché Mark continua a fare dischi così, non é proprio possibile. E ormai si prende pure il gusto di non fare neppure apparire troppo la sua Fender, tanto é buono il prodotto del suo lavoro. Grande, grandissimo autore, che migliora con gli anni, come un vecchio whisky delle Highlands.
Come Romeo and Juliet : romantico.




LUCINDA WILLIAMS - WEST. Lucinda che non sbaglia un colpo da anni. Ed arriva quasi a firmare il suo capolavoro, se non fosse che quel Car Wheels On A Gravel Road sembra ancora oggi troppo bello per essere vero. Ma in West c'é tutta la maturità di una donna che ha sofferto abbastanza, in una profondità d'animo che inizia a divenire ricerca di significato. Ed il suono é quello che corre dritto su un'autostrada, che inizia laggiù in Louisiana e finisce sulla West coast.

Sensuale ed elettrizzante.


ENDLESS HIGHWAY - THE MUSIC OF THE BAND. I primi a chiamarsi così - The Band, Il Gruppo - ed anche gli ultimi che l'abbiano potuto fare. Perché nessuno potrà mai più essere come loro. Questo disco di tributo al più grande gruppo rock americano di sempre, però, non é la solita compilation di artisti vari, pronta per andare frettolosamente a prendere polvere sullo scaffale. Tanti classici, rivisitati con amore e maestria, che non si smette di riascoltare con piacere.
Classico.



BRUCE SPRINGSTEEN - MAGIC. Vabbè, musicalmente e concettualmente mi era piaciuto di più Live in Dublin, ma alla fine Magic mi attira in modo superiore. Il Boss continua ad essere rocker tra i più travolgenti e non solo fra quelli della propria età; e poi - in una linea ideale che parte da The Rising e prosegue con Devils & Dust, passando per le Seeger sessions - possiede anche uno sguardo ormai maturo verso quell'America là fuori, senza smettere un attimo di lavorare sempre più dentro di sé; come nel capolavoro del disco: I'll work for your love. Inossidabile proprio come un vecchio e vero amico.
Rassicurante.




JOHN FOGERTY - REVIVAL. Alla fine, quando ti sei rotto le scatole di musica che non vale niente finisci sempre per fare una cosa: vai a rovistare tra i tuoi vecchi cd e tiri fuori i Creedence. E John, a dispetto dei suoi sessant'anni ha ancora un tale energia che al confronto Mick Jagger appare quasi un dilettante. Niente di nuovo - Revival, appunto - ma non smetteresti mai di ascoltarlo.
Elettrico.





MARY CHAPIN CARPENTER - THE CALLING.
PORTER WAGONER - WAGONMASTER.
Ero indeciso tra i due e allora li metto insieme: un re ed una regina del country. Porter che fa uno dei dischi più belli della sua carriera, ad ottant'anni suonati e solo poco tempo prima, purtroppo, di lasciarci per stages di cieli e terre nuove. Mary Chapin che fa capire che é vera cantautrice a tutto tondo. Buoni per ogni occasione, anche fuori da Nashville. E ricchi di classe da vendere.
Cristallini.

CLAUDIO CHIEFFO - E' BELLA LA STRADA. Alla fine almeno un italiano lo dovevo mettere per forza. E allora scelgo lui, anche se col rock non c'entra mica tanto. E allora perché ? Perché se si parla di Bellezza non si può non pensare a Claudio ed anche con tanta nostalgia. Ma non troppa, perché lui non é partito: é presente tra noi come e più di prima. Un disco completo, questo, vero e proprio greatest hits dell'autore, ma soprattutto inciso con l'anima, di chi é già e di chi non é ancora. Per non smettere di pensare. E di amare.



Buon ascolto, dunque: a me questi dischi piacciono tutti, ma proprio tutti.
Il migliore ? Beh, se dovessi scegliere strizzerei l'occhio a Claudio, ma lui gioca in un campionato a parte, come quello dei fuoriclasse della NBA. Comunque se proprio dovessi decidere per uno tra tutti gli altri, finirei per ascoltare lei....
Buon anno allora and have fun, it's only rock'n'roll...


3 comments:

Spino said...

Ottima classifica, almeno 4/5 rientrano anche nella mia. Ora mi procuro quelli che non conosco :)

Fausto Leali said...

Hey, grazie Spino !
A proposito, che bel blog che hai : l'ho scoperto da poco, adesso lo linko..... :)

Paolo Vites said...

a parte john fogerty piacciono tutti anche a me! pensa un po'...

hey guarda che bingham sabato è al rolling stone... fatti vedere, medico in prima linea :-)