Quando rientriamo in paese é un vero e proprio sospiro di sollievo.
Qualche ora fa, quattro passi nel centro di Cortina si erano rivelati sempre più un tuffo in quanto di più stonato l'uomo sia in grado di costruire, in mezzo ad un paradiso naturale quale realmente é un angolo di dolomiti.
Non era solo il défilé, degno di Via della Spiga a Milano - persino i cani non vengono risparmiati da orribili "cappottini" firmati - o la sfilza d'inarrivabili hotel a cinque stelle e negozi dove il prezzo di un vestito supera lo stipendio di un dirigente d'azienda, ma anche l'assistere ad improbabili scenette familiari, dove una giovane signora detta al telefonino ordini sul menu serale, mentre la piccola figlia, totalmente ignorata dalla madre, si affida alla baby-sitter extracomunitaria (vestita non certo come loro), per trovare uno spazio di gioco e d'attenzione che le spetterebbe di diritto.
Sarà una personale forma d'allergia verso tutto quanto sa di snob, ma alla fine ci sembra davvero tutto una gigantesca nota stonata.
Ci risolleviamo guardando i nostri figli giocare indifferenti per le vie del centro: loro sembrano avvertire un disagio minore, saltando con indifferenza dalla statua di un pinguino a quella di un orso polare, anch'essi - a voler ben vedere - piuttosto fuori luogo, ma capaci comunque di strappare un sorriso.
Canale d'Agordo, invece, sembra l'opposto di tutto quel che abbiamo visto sinora.
Un paese piccolo, con poche case e poca gente per le strade, dove il tempo pare si sia fermato.
Te ne accorgi quando con la macchina sfiori i balconi di vecchie abitazioni, oggi trasformati in legnaie o fienili, che sembra debbano cadere da un momento all'altro, non resistendo a rumori che non siano più di uno scalpiccio di asini o cavalli o del vociare delle persone.
Te ne accorgi quando con la macchina sfiori i balconi di vecchie abitazioni, oggi trasformati in legnaie o fienili, che sembra debbano cadere da un momento all'altro, non resistendo a rumori che non siano più di uno scalpiccio di asini o cavalli o del vociare delle persone.
E invece questo posto, per certi versi quasi dimenticato o abbandonato, é un luogo importante, perché qui é nato papa Luciani.
Ma non te ne accorgeresti neppure, se non fosse per una sua foto, neanche troppo appariscente, posta all'ingresso del paese e per una piccola statua all'interno della parrocchia.
E l'impressione che ne ricavi, alla fine, é che la celebrità qui possa persino dar fastidio e allora si preferisce assumere un'aria dimessa, quasi trasandata.
Ma mentre cammino per queste vie, la sensazione che nell'animo si fa strada, non é quella della stravaganza o della sciatteria, bensì dell'umiltà; una lettura di questi giorni - la vita di Caterina da Siena (1) - per un attimo si affaccia nella mia mente come una possibile chiave di lettura. Non sarà che a Dio piaccia, a volte, di confondere le anime dei dotti e degli intelligenti ?
Una volta perfino Bob Dylan l'aveva messo sulla copertina di un suo disco : "ti ringrazio Padre, perché hai rivelato queste cose ai semplici" (2). E allora mi viene in mente una frase che ho letto su quel libro:
(...) "Lei ottiene sempre una risposta, come tutti noi quando siamo sinceri nel chiedere, e umili e pazienti nell'ascoltare" rispose il frate. "Ha detto al Signore: "Sono solo una donna ignorante, cosa posso fare ?", e lui ha risposto : "Al mio cospetto non ci sono né uomini né donne, né dotti né ignoranti. Ma so che in tempi recenti la superbia di coloro che si definiscono dotti e saggi é arrivata a tali estremi che ho deciso di innalzare gli umili. Per questo manderò uomini e anche donne privi di sapere, per mortificare la conoscenza che costoro credono di avere". "L'ho imparato a memoria" disse fra' Tommaso con una smorfia. "E' bene non dimenticarlo".
Lasciata finalmente l'auto, mia moglie ed io passeggiamo per le strade, mentre i bambini ingaggiano una furibonda battaglia a palle di neve. E ci fermiamo, sempre più incantati, ad ogni angolo, quando dal buio spuntano presepi uno più bello dell'altro.
Grazie al cielo non c'é ombra di tutte le forme di babbo Natale di cui é infestata la città. Qui, invece, assisti ad una gara di bellezza e man mano che procedi nelle vie del paese, ancor meno appariscente di prima - se mai fosse possibile - avvolto com'é nell'oscurità, non puoi fare a meno di sentir crescere in cuore una gratitudine sempre più grande, alla vista di quel Dio che s'é fatto bambino e che é diventato davvero nulla per apparire sempre più simile a noi.
Poi, all'improvviso, quasi nascosto dalle case, ecco apparire un piccolo giardino, memoriale dei dispersi di Russia della seconda guerra mondiale. Sulle prime non lo vedi neanche, perché non é neppure illuminato e allora ti ci addentri, abituandoti pian piano a quell'unico bagliore che fuoriesce dalle finestre illuminate delle abitazioni circostanti. Poi cerchi d'immaginare quello che comunque non riesci a vedere, perché tutto é sepolto sotto una spessa coltre di neve, che ormai ha coperto il paese da un paio di giorni. Allora ti domandi ancora una volta il perché della noncuranza di questo strano paese, vorresti che qualcuno quel giardino lo tenesse più pulito e illuminato, ma poi ti viene in mente che proprio sotto una neve così quegli uomini hanno dato la vita tanti anni fa per una guerra assurda...
La nostra abitazione di questi giorni é una deliziosa casetta alpina, gestita da Angelo e Valeria, insieme ai loro cinque figli. Niente di strano fin qui, se non fosse che loro, durante l'anno, lavorano e studiano altrove. Una storia nata da un gesto di gratuità, gestire una casa rimessa in piedi dalla diocesi di Ferrara, e messa a disposizione di persone e famiglie che possano fare vacanze a prezzi più accessibili di ciò che ormai c'é in giro. E una storia che prosegue, nella gioia che vedi nei loro volti, quando ti servono a tavola alla sera o quando - studentesse prossime alla laurea - le ritrovi al mattino, intente alla pulizia delle stanze, senza il minimo accenno a qualsivoglia forma di disagio o di fatica.
La sera della vigilia dell'Epifania, mia moglie ed io ci ritroviamo seduti con Angelo al bar; Chiara, la nostra figlia più grande é lì con noi, mentre i maschietti si divertono al calcetto. Poco fa la Befana é venuta a trovare tutti i bambini della casa, alla fine della cena, ed ha distribuito doni a tutti, tra l'incredulità dei più piccoli. Poco a poco la confidenza con Angelo cresce e ci si racconta sempre più della propria vita. Lo stupore che accompagna questa nuova amicizia che nasce si accompagna a quello sempre rinnovato ogni giorno e che diviene gratitudine : è il riscoprire la Bellezza che hai incontrato un giorno e che ha reso la tua vita nuova una volta per tutte.
Se Epifania é manifestazione, la presenza di Gesù tra coloro che sono uniti nel suo nome diventa qualcosa di realmente tangibile e riempie il cuore come nient'altro.
Quando ci salutiamo prima d'andare a letto é una buona notte che appare speciale, come quella che possono augurarsi vecchi amici di sempre.
Lungo il viaggio di ritorno a Milano ripenso a questi giorni e mi viene in mente che, invece che in montagna, avevamo in progetto di andare a Praga.
Un soggiorno a trovare una cara amica, ma poi i programmi sono cambiati.
Sarà per la prossima volta, ma mi accorgo che ora dovevamo essere qui, perché qualcosa di nuovo doveva riaccadere.
E quando alla sera, con mia moglie ed i figli, ci ritroviamo in chiesa, per la messa dell'Epifania, il frate che celebra la funzione chiede durante l'omelia : "ma se i magi si presentassero oggi e chiedessero a voi dove andare per trovare Gesù, dove li mandereste ?".
"Nella vostra famiglia, nei luoghi di lavoro, in mezzo ai vostri amici", ci suggerisce.
A me viene spontaneo un pensiero: forse anche in una deliziosa casetta alpina, in uno sperduto paesino in mezzo alle dolomiti.
Note:
(1) Louis de Wohl - La mia natura é il fuoco. Vita di Caterina da Siena - BUR
(2) "I thank thee, o Father, Lord of heaven and earth, because Thou hast hidden these things from the wise and prudent, and hast revealed them unto babies" (Matthew 11:25) La frase si trova nella copertina interna dell'album Shot Of Love.
2 comments:
grande! ci sono stato anch'io con i miei amici qualche anno fa, nella stessa casetta! un posto che ricordo ancora con affetto e nostalgia... mia figlia ha mosso i suoi primi passi sugli sci proprio lì vicino... thanx for the post and a wonderful 2008!
ma tu guarda come é piccolo il mondo.... :-)
grazie a te e auguri !!
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