Sunday, December 21, 2008

NOTTE SPLENDIDA

Nebbia lungo la strada ed un velo di tristezza nella mente.
La città si allontana, mentre l'auto scorre via veloce ed il buio é interrotto solo ogni tanto da qualche luce ed addobbo natalizio, appeso a balconi di case intraviste da lontano.
Non ho voglia di andar via, ma il mio posto, anche questa notte, è altrove.
Sconosciuti e sofferenti, anch’essi lontani da dove volevano restare. Ci si ritrova tutti là, in mezzo a mura di pronto soccorso o di stanze di reparto d’ospedale.
Mentre percorro la strada, c’è Claudio con me, a farmi compagnia.
La sua voce, forte e sicura, esce dalle casse dell’auto, insieme alle note di una chitarra, compagna sublime della malinconia che sprigionano le sue canzoni.
Ma quella di Chieffo é una malinconia speciale, distante mille miglia da quella stupida ed insulsa di cui sono impregnate mille canzoni, ascoltate in altri tempi ed altri luoghi.
La sua è immersa dentro un desiderio struggente, nella nostalgia di momenti vissuti nel vero, dove il sostegno alla tua esistenza é quello che hai sentito giungere da un Altro, Colui che ti dice che è bella la strada.
Non riesco a fare a meno di una musica così. Diventa colonna sonora dei miei pensieri, mi aiuta a ritrovare le orme di un cammino che mi pare d'avere talvolta perduto.
Una musica così, spesso, diviene anche preghiera.

Otto del mattino, i pensieri ancora ingarbugliati nei sogni, mentre, distrattamente, accendo il mio computer in casa.
Nella posta in arrivo, la lettera di padre Aldo é già lì che mi aspetta: sembra quasi sapere che ho bisogno di lei, come primo pensiero del giorno.
Mi sento un po' stanco, ma Aldo lo é di più; eppure va avanti e non molla, non smette mai di fare i conti con la realtà, compresa la sua depressione, quella che lui chiama "quella bestia sullo stomaco" : “la realtá é amica e amica sempre”. Non mi stancheró mai di ripeterlo, neanche oggi, quando il mio stato d´animo é nero come il carbone e un peso – cosa che conosco e con cui convivo da 20 anni - mi opprime lo stomaco, facendomi sudare il doppio del normale. Il caldo é a 48º, la vita esige, gli ammalati, i bambini, i vecchi, la colonia estiva, le catechesi nei diversi settori, la costruzione del nuovo ospedale, le risposte alle email che sono per me una gioia, tutti i momenti contati....tutto dentro un deserto interiore e per di piú quella bestia sullo stomaco che é da 20 anni di casa....ma tutto questo non solo non mi determina, ma mi spinge a ripetere all´infinito “Io sono Tu che mi fai”, a guardare in ogni istante a Cristo"
Come potrei fare a meno di un amico così ? Uno che ti dice che "obbedire alla realtá é questa cosa semplice: fare i conti con la vita e riconoscere che é un Altro che ti conduce".
Non potevo trovare un modo migliore per cominciare anch'io la mia giornata.


I ragazzi delle elementari della Zolla avanzano ordinati in processione, per le vie del quartiere, un freddo quartiere della zona fiera di Milano.
In testa gli attori; poi i lettori, gli insegnanti e il coro; e infine i genitori. Uno spettacolo di armonia ed incredibile intensità: é la sacra rappresentazione della natività di Gesù.
Mentre passiamo di fianco all'adiacente scuola pubblica elementare, scorgo volti alle finestre e vedo bidelle corse fuori, là in cortile: chissà - penso - forse, se potessero, vorrebbero essere anche loro lì con noi.
Un vigile in moto ci segue e ferma il traffico dove c'è bisogno. Anche lui sembra avere uno sguardo un po' speciale; anche lui sembra scorgere qualcosa di diverso, che entra all'improvviso nella routine del suo lavoro, ogni giorno in mezzo alle strade.
Non riesco a rimanere indifferente davanti a uno spettacolo così. Nulla di ostentato: é solo Bellezza quella che procede ordinata, a poco a poco. Lacrime di commozione che solcano il tuo viso mentre vedi tuo figlio e gli altri bambini. Cuore che finalmente si riscalda, dentro la percezione che Colui che sta per nascere é germe di vita nuova. Preludio, alba di un nuovo giorno, il Verbo di Dio che si fa carne e giunge ad impastarsi ancora una volta con i sentieri grigi delle esistenze di uomini troppo spesso ciechi, sordi e dal cuore inaridito.


Ecco, ora sono arrivato al lavoro e Claudio ha finito la sua ultima canzone.
La fatica é sparita prima ancora d'iniziare, perché é una notte splendida quella che mi attende.
L'attesa non é stata vana, ancora pochi giorni e Lui verrà.
E' "notte di miracoli, di grazia e di stupore": perché perdere ancora tempo in ciò che appesantisce il cuore?
Scendo dall'auto, é buio ed il freddo mi avvolge. Campi coperti di brina, sembra incredibile che un giorno qualcosa possa germogliare quaggiù.
Ma é così, davvero così: Dio si é curvato su di noi ed ora é tempo di gioia.
Non ve ne accorgete?

"... la vita di una grande quercia é data da un elemento talmente piccolo da sembrare insignificante: la gemma.
La Vita di Dio si é manifestata, in tutta la Sua grandezza, attraverso la gemma di un bambino piccolo: Gesù.
Quella stessa Vita, adesso, continua a far fiorire la nostra vita..."

(dall'introduzione all'Avvento di padre Angelo, ai bambini della Zolla)



1 comment:

Yanez said...

Buone feste Fausto
dalla banda degli Armadilli!