Wednesday, January 16, 2008

SAPIENZA E SPERANZA


Non so quanti potessero essere ai piedi della croce.
Ma immagino che alla fine fossero davvero pochi a fare compagnia a Maria e Giovanni.
Maria che prova il dolore più forte della sua vita, di fronte alle parole di un Gesù morente, mentre le affida Giovanni : "madre ecco tuo figlio, figlio ecco tua madre" (Gv 19, 25-27).
Quel Figlio, già ucciso dagli uomini, ora le viene strappato anche dalla sua maternità. Ed il dolore di una madre é il più immenso che ci sia : nulla é più straziante di questo.
Ma da quel momento la Madonna diviene madre di tutti e dal dolore, abbracciato per amore dal Figlio e dalla Madre, rinasce un'umanità intera.

Davanti a Pilato, invece, dovevano essere in parecchi quelli che inneggiavano a Barabba e che lo resero libero preferendogli Gesù.
All'indomani della dolorosa rinuncia di Benedetto XVI a visitare l'università La Sapienza, mi viene da pensare che quello sparuto gruppo di docenti e studenti forse si sarebbe trovato più a proprio agio tra costoro, piuttosto che sul Golgota, con Maria.

Ma quel Cristo abbandonato, oggi dolorosamente riabbracciato anche dal Papa, rimane ancora l'unica risposta per quest'umanità che brancola nel buio.
Per non perdere la fede nel desiderio d'un Dio : "Padre, che tutti siano uno" (Gv, 17,21)
E per ripetere anche oggi quelle splendide parole di Jacques Leclerc, che Chiara Lubich un giorno mi ha fatto conoscere :

"Un giorno, il tuo giorno,
mio Dio, verrò a Te (..)
Verrò a te col mio sogno più folle:
portarti il mondo con le mie braccia" (1)

(1) "Je suis ton enfant..." - Jacques Leclerc

Note:
il comunicato stampa del Movimento dei Focolari su questa triste vicenda : clicca qui

2 comments:

Fausto Leali said...

Per fortuna il rettore dell'università La Sapienza ha almeno letto il discorso che papa Bendetto XVI avrebbe dovuto pronunciare.
Ed é davvero un bellissimo discorso, colto e rispettoso per le convinzioni di chiunque.
Il pastore della Chiesa, in fondo, si appassiona solo su una cosa: che a nessuno manchi mai l'appassionato desiderio di cercare la Verità.

Questo é il finale del discorso:

"Che cosa ha da fare o da dire il Papa nell’università? Sicuramente non deve cercare di imporre ad altri in modo autoritario la fede, che può essere solo donata in libertà.
Al di là del suoministero di Pastore nella Chiesa e in base alla natura intrinseca di questo ministero pastorale è suo compitomantenere desta la sensibilità per la verità; invitare sempre di nuovo la ragione a mettersi alla ricerca del vero, del bene, di Dio e, su questo cammino, sollecitarla a scorgere le utili luci sorte lungo la storia della fede cristiana e a percepire così Gesù Cristo come la Luce che illumina la storia ed aiuta a trovare la via verso il futuro."

Paolo Vites said...

ancora una volta, è il capo della Chiesa a dimostrare un adeguato uso della ragione, non certo gli intellettuali i dotti e i sapienti di questo (povero) mondo.. che grande lezione di libertà, Benedetto...