Thursday, January 22, 2009

IL MIO NOME E' GRAZIE


Chiara Lubich
(22 gennaio 1920 - 14 marzo 2008)

"(...) Cari fratelli e sorelle, proseguiamo la celebrazione eucaristica, portando all’altare il nostro grazie al Signore per la testimonianza che ci lascia questa sorella in Cristo, per le sue intuizioni profetiche che hanno preceduto e preparato i grandi mutamenti della storia e gli eventi straordinari che ha vissuto la Chiesa nel secolo XX. Il nostro grazie – che si unisce a quello del Papa, come abbiamo ascoltato - si unisce anche a quello di Chiara. Considerando i tanti doni e le tante grazie ricevute, Chiara diceva che quando si sarebbe presentata davanti a Dio e il Signore le avrebbe chiesto il suo nome, avrebbe risposto semplicemente: “Il mio nome è GRAZIE. Grazie, Signore, per tutto e per sempre”.
A noi, specialmente ai suoi figli spirituali, tocca il compito di proseguire la missione da lei iniziata. Dal Cielo, dove amiamo pensare che sia stata accolta da Gesù suo sposo, continuerà a camminare con noi e ad aiutarci. Quest’oggi, mentre la salutiamo con affetto, riascoltiamo dalla sua stessa voce queste parole che tante volte amava ripetere: “Vorrei che l’Opera di Maria, alla fine dei tempi, quando, compatta, sarà in attesa di apparire davanti a Gesù abbandonato-risorto, possa ripetergli – facendo sue le parole che sempre mi commuovono del teologo belga Jacques Leclercq : “… il tuo giorno, mio Dio, io verrò verso di Te. Verrò verso di Te, mio Dio (…) e con il mio sogno più folle: portarti il mondo fra le braccia”. Questo è il sogno di Chiara, questo sia anche il nostro anelito incessante: “Padre, che tutti siano una cosa sola, perché il mondo creda”. "

(tratto dall'omelia del card. Tarcisio Bertone, pronunciata in occasione delle esequie di Chiara, basilica di San Paolo Fuori Le Mura, Roma, 18 marzo 2008)


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