Friday, February 01, 2008

COME ON

"La giornata più bella della settimana é il lunedì, perché il lunedì si riinizia, si riinizia il cammino, il disegno, si riinizia l'attuazione della bellezza, dell'affezione " (Luigi Giussani)


Stamattina non basta neanche il caffé, sono troppo stanco.
E' inutile, non c'é niente da fare, io alla mattina faccio sempre fatica ad alzarmi.
E poi, come se non bastasse, ci si mette anche il tempo; ma chissà che questo non riguardi un po' tutti, in fondo : se fuori c'é il sole, forse si va più volentieri anche al lavoro.
E invece stamattina piove e c'é un grigio in giro da far paura.
Dall'autoradio esce la voce di Lucinda Williams: neanche quella musica, dolce ed avvolgente insieme, sembra funzionare.
Are you alright
, canta Lucinda ed io non sono alright per niente: oggi faccio fatica davvero.


Anche ieri sera la stanchezza sembrava aver preso il sopravvento ed era giunta a dominare comportamenti ed emozioni.
Ma c'era una buona ragione per provare a vincerla e fare ancora una volta uno sforzo in più.
Così mi ritrovo lì, davanti all'insegnante di mio figlio - quarta elementare - a sentirla raccontare, davanti a tutti i genitori, la valutazione del cammino di una classe.
Mi colpisce un passaggio, dove parla del lavoro sui bambini e del loro modo di rispondere ad una provocazione che può divenire crescita e significato per la loro vita. E così ascolto quelle parole, che parlano di un impegno che non é solo individuale, ma collettivo.
Strano, ho sempre pensato che lo studiare avesse a che fare solo con se stessi e invece qui é diverso. E' importante essere sempre più protagonisti: lo sprone é il coinvolgere se stessi in ciò che sta accadendo e questa diventa una premessa indispensabile per apprendere. Più mi coinvolgo, più imparo dalla realtà. E questo mettendo in gioco anche la disponibilità a tornare su un lavoro, come correggere un compito, ad esempio. Come dire: siamo qui in cammino, che male c'é a tornare sui nostri passi per riuscire alla fine ad andare sempre più avanti con fiducia e con coraggio ?
Poi ci parla del libro di Tolkien - Lo Hobbit - che la classe sta leggendo e dei frutti che possono essere tratti da un percorso così, compiuto insieme.
La vicenda del libro tratta di un gruppo di persone, tutte profondamente diverse tra di loro, ma con un solo desiderio comune: la ricerca di un tesoro, di una felicità ultima che dia senso alle cose.
Sulle prime non ti pare neppure originale, ma se ti fermi a pensare scopri che questo percorso acquista senso proprio dentro quella compagnia.
Eppure neanche quella basta a se stessa: la compagnia ha bisogno d'essere guidata.
Quando esco dalla classe, alla fine, la stanchezza sembra essere davvero svanita.
La condivisione di un bisogno, quello di educare i propri figli, ha prodotto qualcosa anche su di me. Tutti abbiamo bisogno di essere educati, in ogni istante.
E mi scopro a pensare che - forse é proprio questo - quel tesoro che Bilbo cerca affannosamente coi suoi amici, in fondo l'ha già trovato nel cammino. Felicità é una sequela.


L'auto procede ed io continuo a guidare, ma mi sta tornando in mente ieri sera e, d'un tratto, ho ritrovato la risposta alla domanda della mia stanchezza.
Per un attimo mi sembra perfino di veder spuntare il sole, laggiù in fondo, mentre percorro la solita strada che porta al lavoro.
Sarà un caso, ma anche la musica é cambiata. E' sempre Lucinda che canta dentro la mia autoradio, ma non mi chiede più se sono alright. Forse sa già che anche la musica del mio cuore ha cambiato canzone: ora si tratta solo di darsi una mossa.
Pochi istanti e partono le note, é proprio una delle canzoni più belle di West: Come On ...


3 comments:

Anonymous said...

primo

Giova said...

per i tuoi figli e per te, per condividere un momento di divertimento...il generatore di nomi hobbit: tu inserisci il tuo nome e cognome e scopri come ti chiameresti se vivessi nella Contea
http://chriswetherell.com/hobbit/

Fausto Leali said...

bellissimo, grazie !